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Confronta i migliori prestiti del 2024 per i titolari di partita Iva
Importo del prestito | 2.000 – 75.000 € |
Durata | 61 – 2555 giorni |
Tasso percentuale annuo | 5.2 – 16.4 % |
Pagamento stimato | Domani 09:41 |
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Importo del prestito | 2.000 – 75.000 € |
Durata | 61 – 2555 giorni |
Tasso percentuale annuo | 5.2 – 16.4 % |
Pagamento stimato | Lunedì 08:00 |
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Importo del prestito | 1.000 – 50.000 € |
Durata | 6 – 84 mesi |
Tasso percentuale annuo | 4.99 – 16.74 % |
Pagamento stimato | Ottobre 21, 2024 |
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I prestiti più vantaggiosi per i titolari di partita Iva
Non solo dipendenti con contratto a tempo indeterminato, anche gli autonomi possono richiedere prestiti a fronte della partita Iva. Sono soluzioni su misura, vantaggiose e alle stesse condizioni dei prestiti per i dipendenti.
Mettere a confronto le diverse soluzioni di credito è il modo ideale per realizzare i propri progetti risparmiando sul costo del denaro.
Quello che conta per ottenere un finanziamento dalle condizioni ottimali è dimostrare la presenza di alcune condizioni:
- Regolarità dei pagamenti delle imposte presso l’Agenzia delle Entrate
- Reddito annuo proporzionale alle spese complessive
- Uno storico creditizio affidabile e regolare
Continua a leggere per scoprire tutto quello che serve sapere sui prestiti alle partite Iva.
Perché confrontare i prestiti per partita Iva prima di inoltrare la richiesta
Hai la partita Iva? Sai bene che molte spese sono a tuo carico e che, in passato, l’accesso ai finanziamenti era molto difficile. Le cose sono cambiate.
Gli istituti di credito oggi sono disposti a concedere prestiti ai possessori di partita Iva. Le garanzie sono accessibili e non più alte di quelle richieste ai lavoratori dipendenti.
Lo stesso vale per i prestiti con partita Iva forfettaria, cioè con guadagni annuali inferiori rispetto ai titolari di partita Iva ordinaria.
Grazie all’aumento della soglia di reddito al di sotto del quale si può richiedere il trattamento facilitato del forfettario, cioè 60.000€ di fatturato annuo.
Prima di richiedere un prestito è bene confrontare le proposte dei diversi istituti di credito e scegliere quello alle condizioni più vantaggiose.
Promozioni, soluzioni su misura, vantaggi accessori, sono solo alcuni degli aspetti che si possono prendere in considerazione per valutare la bontà di un finanziamento.
In questo articolo vediamo quali sono i documenti necessari da presentare per ottenere un prestito per partita Iva. Allo stesso tempo, offriamo una panoramica completa degli istituti a cui poter chiedere un prestito alle condizioni più vantaggiose.
Vantaggi e svantaggi dei prestiti per partita Iva
I titolari di partita Iva possono accedere ai pagamenti rateizzati per finanziare i propri acquisti, oppure possono chiedere prestiti personali alle compagnie di credito. Questo in passato non era così semplice. Oggi invece l’accesso al credito è reso più veloce grazie a un migliore sistema di verifica dei dati personali.
Valutare vantaggi e svantaggi della richiesta di prestito personale o di finanziamento delle spese di consumo è utile per pianificare il budget mensile.
Inoltre, permette di stabilire con una buona approssimazione l’incidenza delle rate sulle spese e il tenore di vita.
Vantaggi dei prestiti per titolari di partita Iva
- Non sono richieste condizioni limitanti per accedere al credito
- La verifica avviene velocemente, se la richiesta è approvata il denaro è disponibile sul conto in pochi giorni
- Un autonomo può accedere ai finanziamenti al consumo oppure al credito personale
Svantaggi
- Bisogna presentare la documentazione relativa a fatturato e pagamenti, potrebbe servire l’aiuto del commercialista
- Le entrate per un autonomo non sono sempre uguali, si rischia di sottostimare il carico dell’indebitamento
- Alcuni tipi di prestito potrebbero preclusi, come il mutuo per l’acquisto della casa
Importo | TAEG |
2.000€ | 8,79% |
5.000€ | 8,06% |
15.000€ | 7,89% |
FAQ: Prestito partita Iva
La maggior parte delle banche o delle compagnie che emettono prestiti, hanno dei prodotti pensati per i titolari di partita Iva. Le condizioni complessive non sono diverse da quelle proposte ai dipendenti con contratto indeterminato. L’elemento che può incidere sul valore della rata finale è il credit score. Si tratta di un punteggio che ogni cliente ha in base al proprio storico dei pagamenti. Chi è in regola con vecchi prestiti, non ha pendenze sulle utenze né ha avuto episodi di scoperto in banca, può contare su un buon merito creditizio e tassi più bassi.
Nessuna. Le condizioni del prestito non sono determinate dal tipo di trattamento fiscale che viene applicato al cliente da AdE. Quel che conta è che il richiedente dimostri di essere in regola con i pagamenti delle imposte e con i propri impegni economici.
In genere un istituto di credito richiede il modello 730 dell’anno precedente e la ricevuta del pagamento delle imposte rilasciata dall’Agenzia delle Entrate relativa all’anno in esame.
Il costo di un prestito, cioè il costo applicato al denaro e che si restituisce ogni mese con le rate, varia in base a diversi fattori. La durata, il tasso di interesse applicato e l’importo richiesto determinano delle differenze sostanziali. Per questo motivo è necessario confrontare tutte le proposte disponibili prima di inoltrare la propria richiesta e sottoscrivere un contratto.
I lavoratori autonomi possono decidere di lavorare di più oppure aumentare le tariffe per le proprie prestazioni per variare le proprie entrate mensili. Per sapere se un prestito risulta sostenibile nel tempo, cioè le entrate saranno in grado di saldare il debito, si può simulare l’importo della rata spalmato su diversi periodi di tempo. Questa semplice operazione può essere effettuata grazie al calcolatore di LoanScouter che offre un servizio preciso e gratuito, senza impegno.
Cos’è un prestito a partita IVA?
Si tratta in verità di un normalissimo prestito che può essere finalizzato o non finalizzato e che può avere ad oggetto qualsiasi tipo di importo.
Quello che cambia è il fatto che a richiederlo non è un lavoratore dipendente ma piuttosto un lavoratore autonomo. Ciò però influisce solo sul processo di verifica di quelle condizioni necessarie per il rilascio del prestito, non riguarda invece le caratteristiche del prestito in sé e e per sé.
I prestiti a partita IVA potrebbero inoltre essere richiesti anche al momento della creazione dell’attività. In quest’ultimo caso i meccanismi di ottenimento sono chiaramente più complessi ma questo non implica che vi sia l’esclusione a priori.
Richiedere il tuo prestito libero professionista è più facile di quello che pensi
Per ottenere un finanziamento, è fondamentale una serie di passaggi. La fase preliminare è quella della selezione della banca o finanziaria che offre le condizioni migliori. Andranno tenuti in considerazione alcuni fattori come i costi complessivi (TAEG), il tasso di interesse e le tempistiche di erogazione.
Successivamente, bisogna verificare di rispettare tutti i requisiti necessari per l’erogazione. Chiaramente questi nel caso dei prestiti con p.iva cambiano, in quanto non sarà più, ad esempio, possibile presentare semplicemente il cedolino della pensione o la busta paga ma dovrà piuttosto essere presentata la propria situazione reddituale. Dotarsi a questo punto di un documento di riconoscimento valido, del codice fiscale e documentazione reddituale e patrimoniale. Compilare e inviare la domanda completa con tutte le informazioni richieste e attendere l’approvazione e l’erogazione del prestito.
Qual è la differenza fra un prestito a partita IVA e un prestito aziendale?
La differenza risiede fondamentalmente nella finalità del prestito. Chi chiede un prestito a partita IVA chiede un prestito come qualsiasi dipendente, in questo senso possiamo dire che non c’è alcuna differenza con gli altri prestiti personali, se non per il fatto che a richiederlo è un lavoratore autonomo.
I prestiti business o aziendali sono invece richiesti dalle aziende per il finanziamento delle attività dell’impresa.
C’è anche poi una terza possibilità che è quella del prestito richiesto da una p.IVA appena creata, generalmente come mezzo per finanziare determinate spese.
In questo caso, visto che non si può di certo fare leva sull’importo e la stabilità dei redditi, sarà necessario dotarsi di una garanzia personale o reale.
Quali sono le condizioni per richiedere un prestito con Partita IVA?
Rispondere a questa domanda non è immediato in quanto i requisiti possono in verità variare anche notevolmente a seconda dell’istituto di credito a cui ci si affida.
Sicuramente il processo di valutazione da parte dell’ente erogante è più complesso in quanto i redditi dei lavoratori autonomi sono più variabili.
In linea di massima anche in questo caso una condizione necessaria è quella del merito creditizio e dunque non avere subito protesti per il mancato pagamento di rate in passato.
Poi bisogna presentare le dichiarazioni dei redditi (spesso dei precedenti 2 anni) e nella valutazione andranno ad essere considerati sia gli importi guadagnati che la stabilità e la costanza degli stessi.
Cosa ci vuole per richiedere un finanziamento con Partita IVA?
Per richiedere un finanziamento con Partita IVA, è necessario fornire diversi documenti essenziali. Questi includono un documento di identità valido, il codice fiscale, il certificato di attribuzione della Partita IVA rilasciato dall’Agenzia delle Entrate, la visura camerale se l’attività è registrata presso la Camera di
Commercio, le dichiarazioni dei redditi degli ultimi due o tre anni (modello Unico), estratti conto bancari degli ultimi sei mesi e, se disponibili, bilanci d’esercizio. Frequente è anche la richiesta di una garanzia reale o personale per come garanzia per il creditore.